Giovanni XXIII

Il 25 novembre 1881 a Sotto il Monte (Bergamo) nasceva, da una povera famiglia contadina, Angelo Giuseppe Roncalli; fu battezzato lo stesso giorno dal parroco del paese, padrino era il prozio Saverio, figura centrale nella vita del giovane Angelo, che a soli dieci anni circa matura la scelta di voler entrare in seminario e diventare ministro dell'altare… certamente a quella giovane età né lui, né chi gli stava vicino poteva immaginare che quel ragazzino sarebbe diventato uno dei papi più amati e lungimiranti dell'età contemporanea. Presentare Giovanni XXIII semplicemente come il papa buono è un po' riduttivo, sicuramente la bontà, la semplicità e la santità di vita di questo beato sono inconfutabili, ma a queste caratteristiche ne vanno aggiunte altre quali l'acutezza, la perspicacia, la sana diplomazia, l'obbedienza, lo zelo pastorale e tante tante altre. Nella sua vita ministeriale, prima di diventare papa, ricoprì tantissimi incarichi dove le doti umane, spirituali, culturali di Roncalli furono apprezzate ovunque.
I cardinali che il 28 ottobre 1958 elessero l'allora patriarca di Venezia come successore di Pietro a quasi 77 anni lo fecero con il preciso intento di avere un pontificato breve e di transizione… per la prima ebbero ragione per la seconda sicuramente non fu così. Dal momento del suo insediamento quel papa, dai movimenti un po' goffi e con i suoi discorsi talvolta sopra le righe ma che toccavano il cuore della gente cristiana e non, fu una continua sorpresa, per la Chiesa e per il mondo. Giovanni XXIII portò la Chiesa, che concepiva più come giardino da coltivare che museo da spolverare, a "riscoprirsi" e a "ripensarsi"; questo processo di rinnovamento non avvenne solo attraverso il Concilio Vaticano II, che sicuramente ne rappresenta l'apice, ma per mezzo di tutto il ministero di papa Roncalli che amava aprire le porte di san Pietro sia per recarsi tra la gente, specie i sofferenti e i dimenticati, sia per accogliere chi da lui si recava. "Papa Giovanni ci accompagni con il suo esempio e la sua preghiera per le faticose strade della nostra vita. Egli è un buon amico: ascoltiamolo: la sua eredità è davvero preziosa" (Giovanni Paolo II).

Alberto Giardina