Con San Giuseppe: dalla bottega al seminario!

Il mio rapporto con San Giuseppe coincide con il mio Battesimo. Fui battezzato nella chiesa di San Giuseppe a Fulgatore e i miei genitori aggiunsero al mio primo nome quello di Giuseppe per segnare quel momento importante della mia vita. Il rapporto si intensificò con il mio lavoro di falegname: un fatto non occasionale, ma, direi provvidenziale. Durante la mia esperienza lavorativa pensavo spesso a san Giuseppe nel suo lavoro, nella piccola bottega di Nazareth, attento a trasmettere a Gesù il suo mestiere, in fondo tutto quello che aveva, vissuto come partecipazione d'Amore a Lui e alla Vergine Maria.
C'è un detto nel mio paese, Calatafimi; dice: "L'arte è parentela", tradotto significava per me avvicinarmi, attraverso il mio lavoro a Maria e Giuseppe, ma particolarmente a Gesù: il suo lavoro fino a trent'anni era anche il mio. Quale migliore familiare e compagno di viaggio si può sperare di avere nella vita! Ma ancora un fatto doveva collegare la mia vita a san Giuseppe, nel momento in cui cresceva la mia amicizia con Gesù. Ora vi dico! San Giuseppe non fu solo l'uomo pratico o quello che per proteggere Gesù seppe spostarsi dalla Palestina in Egitto e viceversa; fu anche un esempio di obbedienza assoluta alla volontà di Dio. Come per Gesù, così per me, lui mi è divenuto padre per accompagnarmi in quel momento particolare che è stato l'entrata in seminario: lasciare il mio lavoro e i miei programmi per seguire Gesù. Diventare sacerdote! "San Giuseppe - pregai - mi hai accompagnato fino a qui…ora mi lasci?". La sorpresa è stata scoprire che San Giuseppe è protettore del seminario e dei seminaristi. Ragazzi, fate come me, cercatevi buoni amici!

Nino Gerbino