Benedizione - Il decalogo del chierichetto - La preghiera del chierichetto - L'inno - Foto dei campi - "Samuele, Samuele!"

1. NATURA E FINALITÀ Il MoChi (Movimento Chierichetti) nasce dalla presenza in Diocesi di numerosi gruppi di chierichetti. Essi esprimono un segno della predilezione del Signore verso i fanciulli, i quali, secondo la Parola del Vangelo, sono modello dei "piccoli", ai quali Dio rivela i misteri del suo Regno (Cf Mc 10,13-16). Sappiamo bene che l'adesione del cuore a Dio non ha tappe cronologiche fisse, come dimostra la storia della Santità. Il MoChi si propone di collegare sul piano diocesano, di aiutare nella formazione e di far crescere nell'identità ministeriale, una realtà che già esiste e verso la quale i parroci esprimono con zelo il loro impegno e la loro premura. L'Associazione guarda anche al futuro ministeriale della nostra Chiesa e vuole proporre, partendo dal Battesimo, un cammino di discernimento vocazionale ai ragazzi che attraverso il loro servizio all'altare cominciano a confrontarsi con la Parola di Dio e con la vita della comunità. Questo cammino non dovrebbe interrompersi, ma continuare, al compimento dei quattordici anni, nella realtà del MoMi (Movimento Ministranti) per un approfondimento della vita interiore a contatto con la vita liturgica della Chiesa. Il gruppo MoChi suppone il cammino di iniziazione cristiana dei ragazzi e il loro inserimento in altre realtà associative (A.C.R. ; AGESCI; etc.); la partecipazione attiva dei chierichetti alla celebrazione possiede il valore pedagogico di aiuto alla comprensione dei Sacramenti e dei Riti della Chiesa certamente prezioso per il loro cammino catechistico. Gli incontri del MoChi sono legati direttamente alla preparazione delle liturgie domenicali e festive e rientrano dunque in una prassi già consolidata.

2. STORIA
La celebrazione del Giubileo dei chierichetti nel nostro Seminario, il 3 dicembre 2000, ha dato il via all'Associazione in Diocesi. Il MoChi esiste in Italia già dal 1973 per l'impegno di don Tarcisio Livietti, sacerdote della diocesi di Milano, ed è oggi operante anche in altre diocesi della Lombardia. In queste diocesi il lavoro del MoChi ha favorito la maturazione ecclesiale di numerosi laici impegnati come animatori e di altri che cresciuti come chierichetti sono diventati ministri straordinari dell'Eucaristia, accoliti, animatori della carità e ministri della consolazione nella pastorale della salute; tra di loro numerosi giovani hanno compreso e risposto alla vocazione sacerdotale. Chi è stato chierichetto certamente vivrà da adulto un forte senso di appartenenza alla Chiesa.

3. FIGURE
Il gruppo MoChi, per un cammino veramente proficuo, ha bisogno di figure di riferimento. In molte parrocchie adulti di buona volontà svolgono già il compito di semplice convocazione del gruppo dei chierichetti; e alcuni utilizzano la preparazione delle liturgie come occasione di catechesi e di formazione ai valori umani dell'amicizia e della condivisione. Gli animatori sono un tramite indispensabile per alleviare il lavoro dei parroci; su di essi grava l'importante compito di educare i chierichetti attraverso la liturgia stessa e di introdurli con delicatezza alla vita spirituale mediante il consiglio e l'esortazione. Figura ideale di riferimento rimane il Vescovo il cui nome risuona in ogni eucaristia come segno della comunione ecclesiale.

4. STRUMENTI
Segno di appartenenza è la MoChi Card (firmata ogni anno dal parroco), il decalogo, l'inno e la preghiera del chierichetto. L' adesione all'Associazione richiede una piccola quota associativa annuale dal valore simbolico. Per ottemperare alla funzione di collegamento sul piano diocesano ci si avvale del giornale di collegamento e di formazione "Samuele, Samuele", del raduno annuale, della partecipazione dei chierichetti a momenti diocesani peculiari (veglie, ministeri, ordinazioni) e ai campi estivi.

5. RESPONSABILITÀ
La responsabilità di far crescere l'Associazione è affidata attualmente al Seminario Vescovile e deve essere quanto prima condivisa con la pastorale vocazionale del CdV e di quanti, tra gli animatori dei gruppi parrocchiali, sentono di poter dare un più attivo contributo diocesano.